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Parlarsi e non capirsi. Comunicare bene nella relazione

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Parlarsi e non capirsi. Comunicare bene nella relazione

Si dice spesso che nella coppia è importante comunicare, e che la comunicazione risolve molti problemi. Al riguardo, va precisato che:

  • la comunicazione è sì importante, ma sopravvalutata; vi sono anche altri aspetti molto rilevanti per mantenere una buona relazione;
  • molte volte comunichiamo, sì, ma come lo facciamo? Molte volte ci parliamo senza capirci.

Molte incomprensioni si basano sulla nostra scarsa capacità di comunicare.

Come funziona la comunicazione?

  1. La comunicazione non è fatta solo di parole. Comunichiamo moltissime informazioni con l’espressione del nostro viso, con il modo di muoversi e con la postura, nonché con il tono della voce. A livello di relazione, cioè di contenuti affettivi, questi sono gli aspetti più importanti. Per rendercene conto, farò un esempio estremo, la comunicazione con un cane. Se dico al mio cane che è orribile e la odio, con il tono di voce con cui di solito le dico ‘vieni che andiamo a giocare e ti faccio le coccole!’, sorridendo e tendendo la mano verso di lei, lei si metterà a scodinzolare felice. E’ vero che un cane non distingue il significato delle parole. Ma immaginiamoci un esempio simile con un partner umano: ‘ti voglio bene’, detto con espressione serena o felice, guardando negli occhi, il corpo proteso verso di noi, o detto mentre di scorre distrattamente lo schermo del telefono.
  2. L’ascolto è parte integrante della comunicazione. Se voglio comunicare con qualcuno, devo essere disposto ad ascoltare. Dunque, posso parlare sinceramente e comunicare sia a parole sia con espressione, postura e tono di voce il mio messaggio, ma non servirà a molto se non ascolto; l’altro ha il suoi bisogni, che mi comunicherà, ed avrà bisogno di sentirsi capito, ascoltato. Esattamente come ce l’ho io.
  3. La consapevolezza di come e cosa stiamo esprimendo. Alle volte non ci rendiamo conto dei messaggi che stiamo inviando, perché non siamo consapevoli delle emozioni ad essi collegate, che si esprimeranno ad ogni modo, attraverso tutti i segnali già visti: linguaggio del corpo, tono di voce, mimica facciale. Se sono convinto di comunicare un concetto, ma accanto ne sto comunicando un altro, come abbiamo visto gli aspetti paraverbali spiccheranno nella nostra comunicazione, portandoci all’incomprensione.
  4. Un altro problema sono i filtri che applichiamo, basati sulla nostra relazione con la persona in oggetto, o sulle esperienze precedenti che ad essa associamo. Alle volte comunichiamo convinti che riceveremo una risposta ben precisa, e senza rendercene conto, inseriamo nella nostra comunicazione l’emozione che proveremmo se davvero questo accadesse. In sostanza, comunichiamo come se fossimo in un film di cui già conosciamo il proseguimento, ‘mettendo le mani avanti’. Un’altra possibilità è che comunichiamo sulla base di un pregiudizio. Nella coppia ad esempio vi sono molti pregiudizi di genere, soprattutto sull’intimità sessuale. Il risultato è che il nostro partner non si sentirà capito, e facilmente la comunicazione finirà in litigio, con la sensazione comune di non sentirsi compresi.

Per migliorare la nostra comunicazione nella coppia, riflettiamo a fondo su questi elementi, mettendoci in discussione su come davvero stiamo comunicando.

Sto ascoltando i miei bisogni e le mie emozioni, e sto inviando un messaggio congruente?

Sono disposto ad ascoltare fino alla fine il mio partner, concedendogli il tempo di cui ha bisogno, e lasciando spazio alle sue emozioni, anche se non sono quelle che io mi aspetto?

Sono disposto a mettere da parte i miei pregiudizi, il mio bisogno di difendermi da un possibile dolore, ed a lasciare pieno diritto di espressione all’altro?

Non è semplice come potrebbe sembrare mettere al centro della nostra attenzione tutti questi aspetti, tuttavia, avendo la costanza e la motivazione a farlo di giorno in giorno, potremmo scoprire aspetti della nostra relazione nuovi ed importanti.

All’inizio di quest’articolo ho scritto che vi sono altri aspetti fondamentali oltre alla comunicazione, che talora mettiamo in secondo piano.

  • Il tempo. Troviamo un po’ del nostro tempo per l’altro, per quanto sia difficile, quando si ha un lavoro molto impegnativo, o quando si hanno dei figli. Il tempo per l’altro è sempre e comunque, in qualunque relazione, il regalo più grande.
  • Lasciamo campo libero a tutti gli aspetti che ci riguardano, ed a quelli dell’altro. Qualche esempio comune: non pensiamo che il nostro partner non si deve lamentare della mancanza d’affetto perché siamo assorbiti dai figli, ma consentiamogli di sentirsi messo da parte, triste, bisognoso. Non pensiamo che il nostro partner voglia per forza le nostre attenzioni, e se non è così non ci ama, ma prendiamo in considerazione il fatto che a volte si ha bisogno di solitudine e tranquillità. Lasciamo all’altro la possibilità di accedere a tutta la gamma delle emozioni e degli stati d’animo.
  • Il riconoscimento. Riconosciamo all’altro i suoi pregi, i suoi punti di forza; ricordiamogli cosa ci piace di lui o di lei, anche senza un motivo particolare. Esprimiamo apprezzamento per quello che fa, dentro e fuori casa. Pensiamo a quanto ci piace riceverlo a nostra volta, a quanto possa farci sentire importanti per l’altro, amati.

Molti altri esempi potrebbero venirci in mente. Quello che mi preme sottolineare è che mantenere una vita di coppia solida e fonte di piacere e nutrimento, è un impegno che noi prendiamo assieme al partner, con il quale decidiamo di condividere la nostra quotidianità, e di conseguenza i nostri momenti migliori così come quelli peggiori, le parti di noi di cui andiamo fieri, e quelle che non ci piacciono così tanto. Questo non significa che ogni coppia possa virtualmente funzionare; è solo il percorso, non sempre facile ma di certo appagante, che può portarci ad avere un compagno o una compagna di vita.

 

Dott.ssa Valentina Cozzutto
Psicologa Psicoterapeuta a Monza e Brianza


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