La sessualità è un ambito della nostra vita molto importante; siamo infatti tra le rare specie che ricorrono alla sessualità non solo a fini riproduttivi. Siamo soliti guardare alla sessualità come qualcosa che è collegato, se non alla riproduzione, al piacere, ma questa è in realtà una visione riduttiva: la sessualità è molto importante per rendere solida la relazione, e questo aspetto possiamo osservarlo nei nostro cugini più vicini da un punto di vista evolutivo, ovvero bonobo e scimpanzè. Le relazioni sessuali sono dunque importanti perché rafforzano la relazione, oltre a comportare piacere e benessere.
Quando la sessualità si inceppa, dunque, sia il singolo che la coppia ne risente in modo importante*.
Quali sono i principali problemi che possiamo trovare in una coppia?
Questo è uno dei problemi più frequenti (ne parlo qui). Chi ha meno desiderio, nella coppia, detta in genere la frequenza dei rapporti, ma le difficoltà vengono avvertite da entrambi, sulla lunga distanza. Non aiutano alcune idee largamente diffuse, ad esempio la convinzione che se il desiderio è minore, vuol dire che si ama di meno, o che la coppia è in crisi, o ancora che ci sia una relazione fuori dalla coppia. In realtà il desiderio sessuali è qualcosa di molto soggettivo, non vi è una ‘giusta misura’ da tenere come riferimento. Inoltre, incomprensioni e discussioni su quanto si fa sesso vanno ad impattare ancora di più sul desiderio, in un circolo vizioso molto doloroso.
Questo è un problema che frequentemente riportano le donne (ma non solo). Nel caso della donna, o di chi possiede un vulva in generale, il problema può essere collegato a scarsa conoscenza del proprio corpo, o scarsa comunicazione con il/partner.
La maggior parte delle persone con vulva, infatti, non raggiunge l’orgasmo solo con la penetrazione, è necessario vi sia una stimolazione di altro tipo (l’organo del piacere è la clitoride, ma teniamo ben in considerazione che parlando di sessualità, ognuno di noi è un mondo a parte!). Dunque, il primo requisito è conoscersi e sapere cosa ci piace, cosa ci eccita e cosa ci porta all’orgasmo – e cosa no.
L’altro aspetto importante e necessario è la comunicazione tra i /le partner. Qui entra in gioco un altro luogo comune altamente dannoso: quando ci si ama e funziona, si capisce cosa fare. Non è così che vanno le cose, tuttavia: l’amore, o l’attrazione, non ci danno telepatia né capacità di entrare nella mente e nella sensoriali dell’altro. L’unico modo certo per sapere cosa piace al partner, è parlarne, e confrontarsi costantemente.
A molte persone questo sembra molto poco romantico, o comunque qualcosa che può rovinare la spontaneità del momento; va detto, tuttavia, che parlarsi apertamente di sesso, di cosa mi piace e cosa desidero, al contrario, fa crescere molto l’intimità e la giocosità nella coppia.
Non sta scritto da nessuna parte, per fortuna, che si debba arrivare all’orgasmo solo con la penetrazione, ed una buona comunicazione è voglia di sperimentare nella coppia può condurre alla strada giusta. Può presentarsi un problema, tuttavia, nella coppia eterosessuale che desideri un figlio. In questo caso, con l’aiuto di una buona consulenza sessuologica, si può intraprendere un percorso per apprendere una modalità per arrivare al piacere più affine alla stimolazione penetrativa.
Un altro motivo possibile della difficoltà di raggiungere l’orgasmo può essere un eccessivo uso di pornografia. La produzione pornografia infatti propone standard molto poco realistici, e situazioni altrettanto poco probabili nella realtà di molte persone (ricordiamo che l’avere una fantasia non significa necessariamente volerla mettere in atto). Se dunque ci si abitua a situazioni eccitanti molto particolari, che poi non incontriamo nella nostra vita sessuale, può essere difficile raggiungere il livello di eccitazione necessario ad arrivare all’orgasmo.
Un altro possibile motivo è l’eccessiva masturbazione.
Il problema più noto è ertamente quello dell’eiaculazione precoce. Se ne parla quando vi è eiaculazione ante portam, prima cioè dell’ingresso nella vagina (o nell’ano, in caso di sesso anale), o comunque entro i primi due minuti. In questo caso, la prima cosa da fare è consultare un urologo per una valutazione accurata. Possono seguire delle terapie ad hoc, locali (applicazione di un anestetico locale) o farmacologiche. Il lavoro specificamente sessuologico avviene privilegiatamente con la coppia; ha il fine di apprendere come comunicare nel modo migliore, perché i partner possano sintonizzarsi in modo da calibrare la stimolazione per arrivare ad un rapporto più prolungato e soddisfacente, ma anche alcune modalità utili per aiutare il partner a controllare le proprie sensazioni, rallentando ove necessario.
L’eiaculazione ritardata in genere coincide con la difficoltà ad arrivare all’orgasmo.
Una situazione molto frequente in consultazione è quella in cui sporadici episodi di difficoltà di erezione, con conseguente frustrazione da parte di entrambi, pongono e basi per una considerevole ansia da performance, per la quale in rapporto diventa così faticoso che è preferibile evitarlo; la partner di converso reagisce con frustrazione sempre maggiore, cosa che alimenta l’ansia nel compagno, portando ad una situazione molto dolorosa per entrambi.
Una convinzione molto diffusa e dannoso, è che se l’erezione scende, ‘il gioco è finito’; la mancata erezione viene vissuta come un fallimento, invece che come qualcosa che può normalmente accadere (le erezioni, insomma, vanno e tornano con il giusto stimolo!). Contano certamente, anche in questo caso, alcune idee su come debba essere un vero uomo, rinforzate da scene pornografiche tutt’altro che realistiche.
Dopo che è stata fatta una corretta diagnosi, il trattamento procede sul fronte delle riabilitazione e sul piano psicoeducativo e di supporto psicologico.
E’ davvero importante, qualunque sia l’avventura, o disavventura, sessuale che stiamo vivendo, che nel momento in cui siamo all’interno di una relazione di coppia, l’eventuale difficoltà vada affrontata in coppia. Spesso le persone ragionano secondo l’idea che ‘il problema è mio, non suo’ o viceversa. In realtà il problema emerge all’interno di una relazione, ed appesantisce quella relazione, con sofferenza di chi ne fa parte. Non si tratta di decidere di chi è la colpa – questo non solo non è mai utile, ma è sempre dannoso.
La sessualità funziona se condivisa, se la responsabilità della vita sessuale viene sostenuta dalla coppia. Ecco che, laddove emerga un problema nella sessualità, questo va affrontato dalla coppia, che porta la responsabilità sia del suo manifestarsi, sia della sua possibile risoluzione.
*Voglio specificare che ragionare per macrocategorie ha sempre dei limiti.
Ci sono infatti coppie che vivono serenamente con scarsa o nulla attività sessuale.
Inoltre, chi si riconosce come asessuale potrebbe a buon diritto aver da ridire sulle mie affermazioni.
La variabilità di comportamenti, pensieri, emozioni è uno degli aspetti di ricchezza che possiamo e dobbiamo riconoscere in quanto essere umani.
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Dott.ssa Valentina Cozzutto
Psicologa Psicoterapeuta a Monza (MB)