Centro Jacarandà: Viale Campania 65 - 20900 Monza (MB)
  • Home
  • Blog
  • La depressione, Ovvero: non trovo più speranza
La depressione, Ovvero: non trovo più speranza

La depressione

La depressione, Ovvero: non trovo più speranza


La depressione è una condizione molto dolorosa, nella quale il tono dell’umore si abbassa e si provano emozioni intense e molto dolorose di tristezza ed angoscia. Uno degli aspetti che rendono la depressione così dolorosa, infatti, è la perdita della speranza: in quel momento sembra non vi sia alcuna possibilità di cambiare le cose. Ci si blocca in un eterno presente angosciante e doloroso, da cui, sembra, non vi sia alcuna via d’uscita.
La depressione clinica non è quell’essere giù che tutti alle volte proviamo, e nemmeno la tristezza anche molto profonda che possiamo avvertire in seguito ad un evento doloroso (ad esempio una separazione). In questo caso si tratta infatti di un fase fisiologica di ritiro e tristezza, che in qualche modo ci sono necessari per riaggiustare la nostra routine, prenderci cura di noi e delle nostre emozioni, confortarci prima di ripartire. A tuttə sarà successo ad esempio di rompere una relazione, che sia amorosa o d’amicizia, o di fare un brutto litigio con una persona cara, e sentirsi molto giù per alcuni giorni, senza aver voglia di uscire, vedere altre persone.
La depressione clinica, tuttavia, è un’altra cosa. Vediamone i sintomi:

  • Tristezza profonda o angoscia
  • Apatia (non ho voglia di far nulla) e abulia (non ho desideri particolari), astenia (senso di stanchezza e mancanza di energie)
  • Anedonia (ciò che mi è sempre piaciuto non mi interessa più)
  • Deficit di attenzione o disturbi cognitivi
  • Possono esserci disturbi del sonno (dormo male o al contrario dormo troppo)
  • Pensieri suicidarsi

Uno dei vissuti che rendono così dolorosa la depressione è il senso di colpa. La persona depressa, infatti, si rende conto di cosa le sta accadendo, ed eventualmente di essere assente ed indisponibile verso i famigliari, ma non si sente in grado (e di fatto non lo è!) di porre rimedio alla propria situazione. Di conseguenza l’esortarla a reagire o tirarsi su non solo non aiuta, ma peggiora il senso di colpa, che a sua volta incide ancora maggiormente sulla tristezza. L’immagine di sé della persona depressa è sotto attacco, un po' come se si trattasse di una malattia autoimmune: la persona depressa, per spingersi ad uscire da una situazione intollerabile, si sprona in modo forte e quasi violento, arrivando a devastare la propria immagine di sé, e definirsi come persona inetta, incapace, che non merita ciò che ha, né di vivere.
La persona molto depressa può passare da questo pensiero su di sé improntato al disprezzo ed alla disistima, al pensiero, e nei casi più gravi anche all’azione, del porre fine alla propria vita.
Vanno distinte due modalità di espressione della depressione:

  • Depressione manifesta, in cui tutti i sintomi sopra descritti sono evidenti;
  • Una forma meno evidente e più subdola, nella quale la persona, con enorme fatica, mantiene una parvenza di normalità (va al lavoro, vede degli amici, può a tratti apparire anche soddisfatta e felice), ma nella solitudine e nel proprio intimo porta la tristezza angosciante e le idee svalutanti su di sé che abbiamo descritto.

La forma depressiva ‘nascosta’ può sembrare meno grave, ma di fatto è subdola perché può far sì che la persona arrivi più tardi, o non arrivi affatto, alla richiesta di aiuto. Ricordiamo che le idee depressive su di sé (non ho alcun valore, non merito nulla) fanno sì che chi soffre di depressione ritenga di non meritare aiuto, o di non stare abbastanza male, o di soffrire perché ‘non si impegna abbastanza’.

Cosa fare?

  • Se ritieni di soffrire di depressione, chiedi aiuto. Ciò che tu interpreti come il risultato del tuo poco valore è in realtà una malattia vera e propria, che fa sì che tu non sia in grado di vedere le tue risorse. Ricorda che questa malattia ha dei correlati cerebrali importanti (nel senso che il tuo cervello funziona in modo diverso in questo momento) ed una trattamento farmacologico adeguato può riportarlo in condizioni di equilibrio, cosicché tu possa, con l’aiuto di un percorso psicoterapeutico, ricostruire la tua quotidianità e ritrovare le tue energie e risorse.
  • Se conosci qualcunə che secondo te soffre di depressione, per prima cosa, non dire nulla che possa portare questa persona a disprezzarsi ancora di più: le esortazioni in buona fede (fai qualcosa, esci, fatti forza, o peggio ancora pensa a tuo figliə /genitore/ compagnə ecc) peggioreranno la situazione.
  • Quello che puoi fare è offrire vicinanza ed ascolto e proporre la richiesta di aiuto, ricordando alla persona che ne ha diritto, che è una persona meritevole, solamente ammalata e in difficoltà. Può essere utile fare degli esempi di persone conosciute che hanno affrontato un disturbo psicologico o psichiatrico invalidante e con il giusto aiuto ne sono uscite. Insomma, aiutalə a coltivare la speranza. E’ fondamentale non giudicare chi soffre di depressione.

La terapia prevede un intervento dellə psichiatra ed un percorso psicoterapeutico, entrambi fondamentali in una depressione importante.


Dott.ssa Valentina Cozzutto
Psicologa Psicoterapeuta a Monza (MB)


Tutti gli articoli


Ambiti d'intervento

  • Disturbi Psicologici
  • Consulenze Sessuologiche
  • Non riuscire a raggiungere obiettivi importanti
  • Relazioni difficili o dolorose
  • Crisi di coppia
  • Traumi e perdite importanti
  • Crisi nel proprio ruolo genitoriale
  • Trattamento specialistico dell'insonnia

Parlami del tuo problema


Informazioni utili

Contatti

Telefono

3396915479



Dove sono

Centro Jacarandà: Viale Campania 65 20900 Monza (MB)


Quando trovarmi

Ricevo in studio dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8:30 alle ore 20:00. Possibilità di consulenza anche online.

Dott.ssa Valentina Cozzutto

P.I. 10599480968
Iscritta all'Ordine Psicologi Lombardia n.14680 dal 17/02/2006
© 2024. «powered by Psicologi Italia». È severamente vietata la riproduzione.